Scoop di Cruciani: Lotito per la prima volta valuta la cessione della Lazio!

“Giuseppe Cruciani e Claudio Lotito in primo piano con una grande esplosione sullo sfondo che simboleggia lo scoop sulla possibile vendita della Lazio.”

Uno scoop di Giuseppe Cruciani, l’ennesima frattura tra tifosi e presidente, una parola che torna a rimbombare nelle teste di tutti i laziali: cessione. 

Nelle ultimissime ore di questo 18 novembre 2025 il mondo biancoceleste è stato scosso dalla notizia che, per la prima volta, Claudio Lotito si sarebbe informato sulle procedure per vendere la Società Sportiva Lazio. Non un blog anonimo, non la classica voce di corridoio, ma un nome pesante del panorama mediatico: Giuseppe Cruciani, laziale dichiarato, conduttore radiofonico e volto televisivo molto conosciuto.

Lo scoop di Cruciani a Numer1: il passo che non c’era mai stato

Durante il podcast “Numer1”, Cruciani ha raccontato di aver ricevuto informazioni da fonti ritenute da lui molto affidabili. Il cuore della rivelazione è semplice ma potentissimo per chiunque abbia la Lazio nel cuore: per la prima volta Lotito avrebbe realmente preso in considerazione l’idea di vendere il club, arrivando a chiedere lumi sulle procedure tecniche necessarie a cedere una società di calcio.

Secondo quanto riportato dal giornalista, il presidente biancoceleste si sarebbe rivolto a Luca Lotti, figura con un profilo istituzionale importante (già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e ministro dello Sport) e oggi consulente esterno dell’Empoli per i rapporti con Lega e FIGC. A lui Lotito avrebbe chiesto informazioni concrete su come si imposta, in pratica, un percorso di vendita di un club.

Non siamo davanti a un annuncio ufficiale, non esiste una trattativa comunicata alla stampa, non ci sono documenti pubblici. Siamo nel campo delle indiscrezioni. Ma il punto, qui, è un altro: se questo contatto c’è davvero stato, rappresenta una novità assoluta nella storia recente della Lazio targata Lotito.

Sono solo voci? Forse, ma stavolta pesano di più

È fondamentale ribadirlo con chiarezza: si tratta di voci, al momento non confermate ufficialmente. La società Lazio, negli ultimi mesi, è intervenuta più volte con comunicati durissimi per smentire la presenza di trattative con fondi stranieri, in particolare con presunti fondi arabi pronti a entrare nel capitale del club. In quelle note il club ha chiarito che non è mai pervenuta alcuna offerta formale o informale e che non esistono negoziazioni aperte per la cessione di quote.

Eppure, il fatto che oggi questo nuovo tassello venga rilanciato da una figura come Cruciani cambia la percezione generale. Cruciani è un tifoso laziale molto riconoscibile, un opinionista che vive di contatti, relazioni, amicizie e “numero di telefono giusto al momento giusto”. Non è un “insider” qualunque, e proprio per questo le sue parole prendono una forza emotiva particolare, anche se – lo ripeto – non possono essere considerate una prova.

Il ruolo di Lotti e il filo che porta a Empoli (...e a Corsi)

Dentro questo mosaico, la figura di Luca Lotti non è un dettaglio marginale. Lotti, oltre al suo passato politico da ministro dello Sport, è oggi consulente dell’Empoli, la società del presidente Fabrizio Corsi. Il suo compito è proprio quello di curare i rapporti con le istituzioni calcistiche, dalla Lega alla FIGC.

Il fatto che, secondo lo scoop, Lotito si sarebbe rivolto proprio a lui per informarsi sulle procedure di vendita, è un indizio che molti tifosi laziali hanno immediatamente letto come “segnale forte”. Non solo una chiacchiera al bar, non una casuale battuta: ma una richiesta di informazioni rivolta a una persona che vive e mastica calcio professionistico, vicina a un club amico come l’Empoli.

In un contesto “normale” potrebbe essere archiviato come un semplice confronto tra addetti ai lavori. Ma nella situazione esplosiva che vive oggi la Lazio, fra proteste, contestazioni e comunicati dei tifosi in vista di Lazio–Lecce (con iniziative annunciate anche per la gara del 23 novembre alle 18:00), ogni dettaglio viene letto come un possibile campanello d’allarme o, per molti, come una speranza.

Arabo, fondi stranieri, quote di azioni: troppe voci per essere solo rumore?

Negli ultimi mesi il tifoso della Lazio è stato letteralmente travolto da una raffica di rumor: prima il presunto fondo arabo interessato alla società, poi la voce di possibili investitori stranieri pronti a comprare una quota importante di azioni, fino alle indiscrezioni su fondi internazionali impegnati in valutazioni sul titolo in Borsa.

La risposta del club è sempre stata la stessa: secca smentita. Comunicato dopo comunicato, la Lazio ha ricordato che non sono arrivate offerte concrete, e ha ribadito che non esiste alcuna trattativa per la cessione né totale, né parziale, del pacchetto azionario controllato da Lotito. Anzi, la società ha parlato apertamente di campagne di disinformazione e di speculazioni che rischiano di influenzare il titolo in Borsa.

Eppure, c’è una sensazione difficile da scrollarsi di dosso: le voci non si spengono mai del tutto. Cambiano la provenienza, cambiano i presunti compratori, cambiano i Paesi coinvolti, ma lo sfondo resta quello: l’idea che la Lazio sia, in qualche modo, al centro di un possibile ribaltone proprietario.

Se fosse vero, sarebbe il primo vero cedimento di Lotito

Qui entra in gioco la parte più personale di questo articolo, quella che scrivo da tifoso della Lazio.

Se queste indiscrezioni fossero davvero fondate, ci troveremmo davanti a un punto di svolta storico. Da quando Lotito ha preso la Lazio, ha sempre ripetuto – in tutte le salse – che non aveva alcuna intenzione di vendere. La narrazione è stata costante: “La Lazio è casa mia”, “non vendo”, “non è in vendita”. Un presidente spesso ostinato, talvolta provocatorio, che si è sempre mostrato impermeabile alle contestazioni e alle pressioni della piazza.

Ed è proprio per questo che l’idea di un Lotito che si siede a un tavolo – reale o metaforico – e chiede a qualcuno: “Come si fa, concretamente, a vendere una società come la Lazio?” suona come il primo vero segnale di cedimento rispetto a una posizione che sembrava incrollabile.

Non significa che domani mattina ci sarà un comunicato di vendita (anzi, mi aspetto l'esatto contrario!), non significa che esista già un acquirente, non significa che la trattativa sia iniziata. Ma cambia la percezione: per la prima volta è Lotito stesso – se lo scoop è corretto – a muovere un passo nella direzione opposta rispetto a tutto ciò che ha sempre dichiarato.

Da tifoso, mi ritrovo diviso in due: da una parte c’è la speranza che qualcosa, finalmente, si stia muovendo: dopo anni di incomprensioni, di comunicazione fallimentare, di mercati giudicati spesso insufficienti, l’idea di un cambio di proprietà appare come una possibilità di rinascita

Dall’altra c’è la paura: la paura di finire nelle mani sbagliate, di passare da un presidente fortemente discusso a un fondo freddo e distante, o a investitori che vedono la Lazio solo come un’operazione finanziaria, senza nessuna sensibilità verso la sua storia e la sua gente.

Quello che mi colpisce di più, però, è proprio il fatto che, se tutto questo fosse confermato, per la prima volta Lotito sembrerebbe non più impermeabile alla pressione della piazza. Come se, tra fischi, contestazioni e un amore ormai logorato, anche lui avesse iniziato a chiedersi se non sia arrivato il momento di lasciar andare.

Tra stadio vuoto, proteste e futuro incerto

Le proteste organizzate in vista della gara contro il Lecce sono solo l’ultimo capitolo di un rapporto profondamente consumato. La sensazione è quella di una distanza ormai difficilmente colmabile fra una parte enorme del tifo biancoceleste e l’attuale proprietà.

In questo contesto, le parole di Cruciani cadono come una scintilla in una stanza piena di benzina. Ovunque, tra chat WhatsApp, social, radio e bar, la domanda è sempre la stessa: “E se stavolta fosse davvero il preludio a qualcosa?”

La verità, al momento, è che non lo sappiamo. Non lo sa il tifoso, non lo sa il giornalista, probabilmente non lo sanno nemmeno coloro che oggi vengono indicati come “intermediari” o “consulenti”. Ma una cosa è certa: il semplice fatto che si parli di Lotito che chiede informazioni su come vendere la Lazio è di per sé una notizia enorme, al di là dell’esito finale.

E adesso? Tra prudenza, emozioni e attesa

In conclusione, la posizione più onesta è una sola: restare lucidi. Nessuna corsa in avanti, nessuna illusione venduta come certezza, nessun “è fatta” prematuro. La storia recente del calcio italiano è piena di false partenze, trattative mai esistite e finti salvatori della patria.

Ma, d’altra parte, sarebbe ingenuo far finta di niente. Cruciani ha messo in circolo una voce pesantissima, che si aggiunge a un contesto già infuocato: i rumor sull’interesse arabo smentiti dal club, le voci su fondi stranieri mai confermate, i comunicati ufficiali, le speculazioni in Borsa, le proteste organizzate.

In mezzo a tutto questo ci siamo noi, i tifosi. Feriti, stanchi, spesso disillusi, ma ancora incredibilmente legati a quei colori. E allora, davanti a questa possibile nuova pagina, mi sento solo di dire una cosa: se davvero si sta aprendo uno spiraglio per la cessione, che sia finalmente l’occasione per restituire dignità, progettualità e ambizione alla Lazio. Se invece è “solo” l’ennesima ondata di voci destinate a sciogliersi nel nulla, allora resterà l’amarezza di un amore che continua a sentirsi poco rispettato da chi dovrebbe averne più cura di tutti.

Nel frattempo, possiamo solo fare ciò che abbiamo sempre fatto: tenere gli occhi aperti, non smettere di fare domande e continuare ad amare la Lazio, indipendentemente da chi siederà sulla poltrona presidenziale.